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Montodine fra storia, cultura, tradizione, territorio e turismo

 

Montodine è senza dubbio fra le più importanti e rappresentative borgate del cremasco per l'amenità e la ricchezza del paesaggio che offre ancora pittoresche visioni, per la suggestiva bellezza e armonia dei suoi numerosi monumenti artistici, per la straordinaria vivacità della sua vita sociale e culturale, per le vicende storiche che ne hanno animato il passato e ancor più per le belle e secolari tradizioni religiose.

Nella sua storia millenaria, che si suppone possa trarre origini intorno al VI° - VII° secolo dopo Cristo, epoca del dominio patriarcale di Aquileia, Montodine ha conosciuto avvenimenti storici di grande rilievo:

dai possessi feudali dei conti di Dovera fino a quelli dei conti Benvenuti, dal passaggio delle milizie del Barbarossa (1154) a quello dei lanzichenecchi del duca di Brunswich che nel 1517 misero a ferro e fuoco Montodine.

A Montodine passarono pure le bande alemanne portando quel terribile morbo, la peste, che a partire dall'aprile del 1630 flagellò e sconvolse tutta l'alta Italia e che ci fu ampiamente descritto prima dal Canobio e poi dal Manzoni.

Nel febbraio del 1646 Montodine fu ancora una volta teatro di tristi e sanguinosi fatti d'armi. Nel combattimento fra le milizie venete e quelle francesi che intendevano forzare il paese difeso strenuamente dal colonnello Benvenuti, molti soldati di entrambi le parti perirono e le loro salme furono raccolte in quell'Ossario, ormai scomparso, denominato "I morti del Serio".

In quell'occasione, per scongiurare la minacciata distruzione del paese, la popolazione invocò la miracolosa protezione del Santo Crocefisso a cui ascrisse poi il merito del mancato bombardamento.

Montodine salì ancora una volta alla ribalta della storia nel 1658 quando divenne per qualche tempo il quartier generale del duca di Mantova, incaricato di guidare l'operazione di attraversamento del territorio veneto da parte delle truppe francesi in guerra contro gli spagnoli.

Gli storici ci tramandano che trionfale fu la sfilata per il nostro paese delle truppe di Francia a vittoria avvenuta. Anche la guerra tra l'armata imperiale del Principe Eugenio di Savoia e l'esercito gallo-ispanico del maresciallo di Vendome lasciò la sua sanguinosa traccia a Montodine. Il maresciallo di Vendome intendeva infatti impedire al principe di Savoia, che venne ospitato per qualche giorno dai conti Benvenuti, il passaggio sul fiume Serio. Riusci nel suo intento il 16 ottobre 1705 a Montodine, impegnando le truppe in un cruentissimo combattimento in cui caddero trecento imperiali e un numero forse maggiore di soldati gallo-ispani; cinquantasette di questi furoni sepolti nell'oratorio del Santo Rosario.

A Montodine passarono anche le truppe napoleoniche; attraversarono il paese nel maggio del 1796 per raggiungere Pizzighettone e impadronirsi di quella piazzaforte.

pro loco montodine

Altri cenni storici del paese

Risalendo al documento più antico (1023), in cui viene menzionato Castrum de Monte Odano, da cui derivano Muntodano (1034), Muntothanum (1188), si può affermare che il nome attuale del paese si sia formato dall'unione di monte e di un nome personale germanico..... 

Il territorio

L’aspetto paesaggistico ambientale è quello tipico della campagna cremasca, caratterizzata principalmente dall’attività agricola; il territorio è costituito da terreni coltivati a prato stabile e da seminativi, tutti solcati e resi irrigui da corsi d’acqua minori ......

Le chiese a Montodine

Montodine ha ricevuto dal passato una ricca eredità di chiese e oratori....

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Il Palazzo Benvenuti

Il monumentale Palazzo Benvenuti e la sua Torre, sono il simbolo di Montodine. Il Palazzo Benvenuti è situato vicino al ponte sul fiume Serio. La torre fu fatta erigere da Girolamo Benvenuti (aristocratica famiglia montodinese) .....

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